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 I Sommergibili Posamine

Negli anni ‘30 sono stati costruiti vari battelli con funzione di “Posamine”. I primi esemplari sono il Bragadin e il Corridoni, della Classe Bragadin, varati nel 1931 e realizzati dalle Officine Tosi di Taranto, sono dotati di due tubi a poppa per la posa di 24 mine.

Nel 1935 viene  varato il Micca (Classe Micca), anch’esso costruito dalle Officine Tosi di Taranto, che ha una camera centrale con 20 mine e nel 1936 il  Tazzoli (Classe Calvi), realizzato dalle Officine OTO di Muggiano (La Spezia), capace di trasportare 14 mine in due tubi a poppa.

L'evoluzione finale dei sommergibili posamine è costituita dalla classe” Foca”, interamente progettata dall’ing. Cavallini.

Dopo che è stata abbandonata l’idea di riprodurre la classe “Micca”  per il suo alto costo ed in considerazione delle non soddisfacenti prestazioni fornite dalla classe ”Bragadin” le risorse vengono impegnate sulla classe Foca che rappresenta lo  stadio più avanzato dei sommergibili posamine-siluranti della Marina Italiana

Il progetto della classe “Foca” è derivato  direttamente dal Micca.  Prevede  una camera centrale contenente 20 mine. La struttura è a doppio scafo parziale, che riveste e protegge la parte centrale del battello, con i relativi doppi fondi compensatori interni, resistenti fino a 100 metri di profondità. Fra i due scafi sono infatti ricavati i doppi fondi di manovra o casse di zavorra, ed i depositi del carburante; nella parte poppiera del sommergibile, nello spazio a libera circolazione, sono sistemati due tubi, o gallerie, lanciamine capaci di contenere durante il trasporto, 8 mine ciascuno.

Rispetto al Micca, la classe “Foca” può trasportare 36 mine anziché 20, ha lo stesso numero di lanciasiluri ed un solo cannone. Considerando che il dislocamento dei “Foca” è  sensibilmente inferiore a quello del Micca,  si può ragionevolmente ritenere che il progetto rappresenti un notevole passo avanti nell’evoluzione di questo tipo di unità navale.